In porto con Virginio, uomo d’altri tempi!
In porto con Virginio, uomo d’altri tempi!
Raccontare di vita portuale è un po’ come intraprendere un viaggio nel tempo, attraverso le evoluzioni che hanno caratterizzato lo sviluppo di un’infrastruttura articolata, al cui interno si alternano storie di uomini e donne, di imprese, progetti e visioni di futuro.
Quella che vogliamo raccontarvi oggi è la storia di un desiderio nel cassetto, quello di Virginio Caregnato, classe 1927: un uomo d’altri tempi, le cui radici venete si fondono al temperamento tipico degli uomini del Sud, terra accogliente e fertile a cui Virginio sembra aver voluto lasciare un pezzo di cuore, tanto da sognare di poter rivedere il Porto che ha costruito.
La “prima volta” di Virginio nel Porto di Taranto risale primi anni ’70, quando lo scalo iniziava ad assumere forme generose, sviluppando quell’infrastruttura imponente e capillare che negli anni sarebbe diventata l’hub intermodale e logistico del Mediterraneo che conosciamo oggi.
Proprio in quegli anni, Virginio giungeva per la prima volta a Taranto, città in cui sarebbe rimasto per oltre quindici anni e a cui avrebbe dedicato parte della sua vita professionale e personale. Del Porto, in particolare, Virginio ricorda, con incredibile e disarmante nitidezza, gli anni in cui ha lavorato alla costruzione del V sporgente, sviluppando un profondo amore per il mare su cui dice di sentirsi sicuro perché certo di conoscere cosa c’è sotto i suoi piedi.
Negli anni, Virginio avrebbe viaggiato ancora, giungendo fino in Ecuador, apprezzando il fascino del mondo e conservando un legame forte e sincero con la città di Taranto, di cui ancora oggi loda con fermezza lo spirito di accoglienza e le bellezze del territorio.
Il suo racconto è ricco di ricordi carichi di contagiosa emozione che Virginio custodisce e rivela come candida testimonianza di quello che ha rappresentato un periodo importante della sua vita.
Con Open Port ci piace fare viaggi nel tempo per ricostruire la storia passata dello scalo jonico, attraverso le voci dei tanti uomini che qui, nel porto di Taranto, hanno fatto la storia, talvolta dietro le quinte: sviluppando progetti, costruendo moli, sviluppando sistemi e congegni.
Grazie, Virginio!
