Con fondali naturali profondi fino a 25 metri, il terminal accoglie grandi navi -provenienti in prevalenza dal Sud America – che trasportano le materie prime.
Il Terminal Siderurgico, realizzato intorno agli anni 60, è completamente dedicato all'industria che produce l'acciaio ed è è il più grande stabilimento siderurgico d’Europa.
Il porto “siderurgico” ha una superficie operativa grande come 60 campi di calcio.
Con fondali naturali profondi fino a 25 metri, il terminal accoglie grandi navi -provenienti in prevalenza dal Sud America – che trasportano le materie prime.
Le gru, collocate sui diversi sporgenti, scaricano il minerale di ferro che, su nastri trasportatori, conclude il suo viaggio nello stabilimento siderurgico dell’ex ILVA.
Le gru del porto siderurgico disegnano lo skyline del golfo di Taranto e evocano ricordi e emozioni da set cinematografico.
I coils, in partenza dal porto di Taranto, sono semilavorati dell’industria siderurgica. Sono grandi rotoli di lamiera d’acciaio utilizzati per produrre elettrodomestici, automobili, strutture metalliche.
“Nasce negli anni ’60-70, serve la grande industria siderurgica e l’industria di raffinazione del petrolio. Qual è la caratteristica del porto industriale? È quella dell’avere delle grandi gru e di essere collegato attraverso un nastro trasportatore o pipelines che portano le merci direttamente agli stabilimenti industriali; per le merci in export esiste un sistema di ferrovie interno allo stabilimento siderurgico che prende i prodotti semilavorati – coils, lamiere, bramme – e lie riporta al porto per essere imbarcati e spediti”.
(Giuseppe Lecce Dirigente Direzione Operativa AdSP Mar Ionio – Porto di Taranto)